Picchiava il figlio e lo costringeva ad accusare il papà di violenze: donna condannata a quasi 5 anni
Picchiava il figlio pur di convincerlo a rifiutare ogni incontro con il padre e costringerlo ad accusarlo falsamente di maltrattamenti. Ma le urla registrate del bambino, che implorava la madre di non obbligarlo a mentire, hanno finito per incrinare quel castello di menzogne che una 48enne aveva costruito per annientare l’ex compagno. Lo scrive il Mattino. I fatti a San Valentino Torio. Dopo le violenze, la donna arrivava persino a portare il figlio in ospedale per procurarsi referti utili a incastrare l’ex e lei stessa, più volte, si recava al pronto soccorso per ottenere diagnosi strumentali da usare contro di lui. Dopo due sentenze definitive e altri procedimenti ancora pendenti, la donna è in carcere: dovrà scontare 4 anni e 10 mesi. Il minore invece è stato affidato in via esclusiva al padre. Un epilogo non comune, in cui la vittima è un uomo, ma che solleva un interrogativo: quante volte la procedura del codice rosso viene piegata a uno scopo di vendetta, trasformandosi in un’arma capace di colpire non solo l’ex partner, ma anche la serenità di un figlio? Il calvario del commerciante, assistito dall’avvocato Maria Rosaria Crispo, è iniziato nel 2016, anno della separazione. Da allora il figlio è diventato il terreno di una guerra silenziosa: da un lato un padre che cercava soltanto di restare accanto al bambino, dall’altro una madre determinata a recidere ogni legame tra loro.
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